Menarca e qualità della vita: una relazione pericolosa
Negli ultimi anni, la qualità della vita correlata alla Salute ha suscitato l'interesse della Comunità scientifica, integrando misure somatiche come la morbilità e la mortalità, con quelle più prettamente psicosociali. La qualità della vita viene ad essere una misura multidimensionale, definita come la soddisfazione o la felicità di un individuo nei vari domini che influenzano o sono influenzati dalla Salute. In questo contesto, i dati inerenti alla qualità della vita nei bambini e negli adolescenti è stata a lungo sottovalutata rispetto a quella degli adulti. Dai pochi risultati presenti, quello che si evince è che le femmine hanno una scarsa percezione della propria Salute rispetto ai maschi, un livello inferiore di soddisfazione della vita nell’ambito psicosociale e una maggiore frequenza di sintomi somatici. La differenza di genere, ad esempio nella predisposizione alla sintomatologia depressiva in età adulta nella donna rispetto all’uomo, trova il suo esordio proprio durante l’adolescenza, sebbene tale condizione venga trascurata nei programmi di prevenzione.
Quindi è opportuno chiedersi se esista un vero e proprio legame biologico causale tra la donna e la ragazza in questa maggiore suscettibilità? Beh la risposta sembrerebbe essere sì, e parrebbe dovuta al fatto che la donna che in adolescenza presenta esordio di sintomatologia depressiva, o comunque disturbi psicologici di altra natura, terrà memoria di quell’evento a differenza di quanto avviene nell’uomo. A questo proposito, uno studio condotto dai ricercatori IFC nell’ambito del Progetto AVATAR, in collaborazione con le scuole della Rete Ulisse, e pubblicato sulla rivista scientifica European Journal of Pediatrics, ha cercato di dare una spiegazione più articolata a questa domanda che ha aperto storicamente a dibattici scientifici e non solo. Monitorando il profilo psicosociale in un campione di circa 400 studentesse adolescenti è stato dimostrato come il menarca influisca su tutti i componenti della qualità della vita, dall'umore, all'autostima alle relazioni sociali, sottolineando pertanto come questa variazione ormonale sia responsabile dei cambiamenti psicologici ed emotivi delle adolescenti, aprendo l'opportunità ad approcci preventivi rivolti non solo ai tradizionali fattori di rischio. Pertanto, l'inizio della pubertà nella donna con la comparsa del menarca e i conseguenti cambiamenti ormonali, può certamente giocare un ruolo nella maggiore suscettibilità alla psicopatologia. In accordo con questi risultati, Francesca Mastorci, rivolgendosi a tutti coloro che lavorano in ambito pedagogico/educativo, ma anche clinico, lancia il monito che se è vero che i primi problemi di salute negli adulti possano trovare il loro esordio durante l’adolescenza, è necessario sviluppare contromisure, che abbraccino sia i tradizionali programmi di promozione della salute, ma anche approcci olistici, screening precoci e interventi di assistenza sanitaria che potrebbero avere un potenziale positivo nella prevenzione a medio e lungo termine. In questo ambito, anche gli effetti di radicali cambiamenti fisiologici, come il menarca, dovrebbero essere monitorati attentamente.
Renderlo cliccabile https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32020330/